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La storia della ginnastica artistica

La storia della ginnastica artistica

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Grazie alle prove documentarie che ci sono pervenute, sappiamo con certezza che la ginnastica artistica ha origini molto lontane nel tempo ed è probabilmente uno degli sport  più antichi al mondo, cambiato con l’evoluzione dei tempi senza mai snaturarsi del tutto. Sei curioso di saperne di più? Allora scopriamo insieme la storia della ginnastica artistica.

 

ANTICHITÀ – la ginnastica artistica ai tempi degli antichi Egizi

Le prime documentazioni sulla ginnastica artistica che possiamo consultare risalgono addirittura agli antichi Egizi e quindi a circa 5000 anni fa.

Anche se sappiamo con certezza che la ginnastica era uno sport in auge anche presso la cultura cinese e micenea.

I numerosi reperti archeologici e i documenti iconografici mostrano le immagini di atleti intenti ad allenarsi individualmente o in gruppo, sia con esercizi di ginnastica artistica a corpo libero, che con attrezzi molto simili a quelli utilizzati oggi.

L’attività fisica era parte integrante dello stile di vita nell’antico Egitto e la competizione, a cui non si sottraevano nemmeno faraoni e funzionari di stato, era il modo per misurarsi e per dimostrare il proprio valore. 

Anche gli antichi Greci fecero della ginnastica artistica una disciplina identitaria, rendendo questo sport ancora più popolare e prestigioso: non è un caso, infatti, che la parola “ginnastica” derivi proprio dalla parola greca gymnastike (arte degli esercizi ginnici) e che questa disciplina divenne lo sport simbolo dei giochi olimpici dal 776 a.C. al 396 d.C.

Tutti in Grecia praticavano la ginnastica, non solo per cimentarsi nelle gare, ma anche come preparazione fisico-militare e come forma di riabilitazione dal malessere.

Questo lo sappiamo grazie ai numerosi reperti che mostrano uomini con posizioni di ginnastica artistica ancora oggi praticate dagli atleti contemporanei.

I primi tra il popolo greco a praticare un certa forma di ginnastica furono i Dori, anche se per movimenti e gli attrezzi utilizzati, crediamo che quel tipo di sport fosse più simile all’atletica leggera, alla lotta e al pugilato che alla ginnastica artistica.

 

Ad ogni modo, grazie al valore che le venne attribuito dagli antichi Greci, la ginnastica si diffuse in tutto il mondo ellenistico e trovò il suo posto anche presso i Romani, che però, almeno inizialmente, sminuirono molto il suo valore.

 I Romani, infatti, erano restii a praticare questo sport nudi come facevano i greci e associarono sempre la ginnastica agli schiavi e agli stranieri.

Curioso però è l’utilizzo che fecero i Romani della cavallina (uno degli attrezzi di ginnastica artistica ancora oggi in uso), dato che venne utilizzato come strumento per imparare a montare a cavallo.

Nel 393 d.C., in piena fase di decadenza dell’impero romano, l’imperatore Teodosio arrivò addirittura a bandire la pratica di tale sport, forse a causa della dilagante corruzione che vi aleggiava intorno. 

 

La ginnastica artistica nell’era moderna e contemporanea

Solo con l’inizio dell’era moderna e dell’Umanesimo e del Rinascimento la ginnastica tornò a fiorire, al punto da divenire tema di approfondimento nei manuali di igiene e sanità del tempo, come ci dimostra il compendio “L’Artis Gymnasticae” di Girolamo Mercuriale, vissuto nella seconda metà del 1500. 

Ma passeranno ancora dei secoli prima che la ginnastica artistica diventi quella disciplina moderna ed elegante che oggi conosciamo e ci appassiona. 

Il creatore della ginnastica artistica moderna è considerato G.H. Muths, il quale perfezionò la tecnica ginnica e diede sempre più valore ad equilibrio, agilità e forza fisica.

Ma il pioniere e il “padre spirituale” di tale disciplina può essere considerato Friedrich Ludwig Jahn, il primo a creare dei veri e propri club dove allenarsi e a sviluppare tutte quelle pratiche della ginnastica utili non solo al corpo ma anche alla mente.

È grazie alla sua persona se oggi tra gli attrezzi di ginnastica artistica sono compresi anche le parallele, la trave e la barra orizzontale.

In Italia, invece, fu il veneto Girolamo Bagatta ad introdurre la ginnastica negli istituti, facendosi promotore dello sport e assicurando alla disciplina fama e riconoscenza anche sul suolo italiano. 

Nel suo istituto di Desenzano sul Garda erano moltissimi i giovani lombardi e veneti che praticavano la ginnastica artistica per migliorare forza, disciplina e controllo completo del corpo, al punto che il Piemonte la introdusse nelle accademie militari del regno Sabaudo.

Nel 1869, a seguito della nascita di varie associazioni dedicate a questo sport, nacque a Venezia la Federazione Internazionale di Ginnastica, affiancata nel 1881 dalla Federazione Internazionale di Ginnastica

Tale Federazione, la più antica ad essere stata istituita in Italia, ha tutt’oggi lo scopo di promuovere e disciplina tale sport sul territorio italiano, di curare la preparazione olimpica dei ginnasti e più in generale di educare i ragazzi alla cultura dello sport, per forza di cose associato anche al benessere psicologico.

 

Nelle prime olimpiadi del 1896 la ginnastica artistica trovò il suo vero riconoscimento internazionale, con gare sportive che prevedevano l’utilizzo delle parallele, del cavallo, della sbarre, delle funi e degli anelli. 

Ma per diversi anni, la partecipazione ai giochi olimpici fu destinata soltanto agli uomini, includendo la presenza femminile soltanto a partire dal 1928

 

LE LEGGENDE DELLA GINNASTICA ARTISTICA ITALIANE DEL PRESENTE

Dai giorni delle prime olimpiadi e dell’esclusione femminile è passato molto tempo, e oggi l’Italia può vantare alcune leggende mondiali della ginnastica artistica, atleti che con dedizione, coraggio e ambizione hanno portato alta la bandiera del paese e hanno conquistato titoli e medaglie internazionali. 

Stiamo parlando di atleti e ginnasti famosi del calibro di Yuri Chechi, soprannominato Il signore degli Anelli, lo sportivo che ha dominato la specialità degli anelli per tutti gli anni ‘90 ed è entrato di diritto nella leggenda, grazie anche alla medaglia d’oro alle olimpiadi di Atlanta nel 1996.

Vanessa Ferrari, invece, è stata la prima italiana a conquistare la medaglia d’oro ai campionati mondiali di ginnastica artistica nel 2006, ottenendo il collare d’oro dal CONI e l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana a soli 17 anni.

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Presente in Accademia dal primo corso di Calisthenics, appassionato di questa disciplina, si evolve e migliora costantemente, arrivando nella TOP 5 al campionato regionale del 2019. La passione per l'Accademia lo spinge a sfruttare le sua abilità di Manager e porta avanti il progetto Accademia Dinamika Franchising

franchising@accademiadinamika.it

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